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Quattro giorni tra Puglia e Basilicata: Castel del Monte, Matera, le Grotte di Castellana e Alberobello

Quattro giorni tra Puglia e Basilicata: Castel del Monte, Matera, le Grotte di Castellana e Alberobello

Durata del viaggio: 4 giorni / 3 notti

Quando andare: da marzo a ottobre ogni momento è buono per questo itinerario! 

 Se però disponete di alcuni giorni extra da dedicare alla vostra vacanza, potete prolungare un po’ il soggiorno per godervi al meglio lo splendido mare pugliese, o aggiungere qualche tappa all’itinerario. Consigliatissime Ostuni e Trani!

 

Il mio itinerario consigliato

Questa estate, partendo dal Gargano, ho deciso di concedermi una piccola “vacanza nella vacanza” dedicando quattro giorni alla visita di Matera e Alberobello: lungo il tragitto si possono visitare alcune piccole perle nascoste che voglio condividere con voi.

La mattina presto di un assolato venerdì parto per la destinazione di Castel del Monte, la prima tappa della mia vacanza nella vacanza. Ho già visitato spesso questo luogo, ma ogni volta che ritorno provo sempre la stessa sensazione di  meraviglia che mi ha conquistato al primissimo sguardo.

Davanti a me si erge infatti un imponente castello di forma ottagonale in bianchissimo marmo e pietra calcarea. Costruito intorno al 1200 per volere dell’Imperatore Federico II di Svevia, il Castello sembra possedere un rigore mistico basato sulla ripetizione del numero otto. 

Otto sono infatti i suoi lati, le sue torri esterne caratterizzate, neanche a dirlo, da una massiccia pianta ottagonale, e le stanze che si trovano su ciascun piano. 

Numerose sono le leggende che da secoli ne accompagnano la fama. Per alcuni, infatti, il Castello riprodurrebbe la forma della corona di Federico II, per altri sarebbe il luogo in cui è nascosto il Sacro Graal. Dopo un rapido pranzo mi rimetto subito in viaggio per raggiungere Matera in circa un’ora e un quarto: da Castel del Monte, la Città dei Sassi dista circa una settantina di chilometri.

 

Per scoprire qualcosa in più sui Sassi e sulla loro storia ho prenotato una visita guidata nel tardo pomeriggio. Molto interessante per gli adulti, la visita può essere forse un po’ pesante per i più piccoli; se siete in viaggio con i bambini, la Guida di Matera per piccoli turisti è sicuramente un modo molto più divertente e semplice per scoprire con loro la storia della città e coinvolgerli in una sorta di caccia al tesoro tra i Sassi.

Durante la visita mi perdo nel fascino gli antichi Sassi: nemmeno la foto più bella riesce a trasmettere la particolare sensazione che mi dà trovarmi tra le loro pietre. Dalle chiese rupestri alle case-grotta, dalle botteghe degli artisti locali e fino ai minuscoli ristoranti ricavati nella roccia: qui ogni cosa ha un fascino unico, che raggiunge il proprio massimo splendore nelle luci della sera. Al calar della notte, infatti, le luci artificiali fanno sembrare la città un piccolo presepe arroccato sulla gravina.

In molti quando arrivano a Matera tendono a visitare soltanto una delle due zone della Città. Il mio consiglio, però, è quello di prendervi del tempo ed immergervi completamente nell’atmosfera quasi fiabesca di entrambi i quartieri di Sasso Caveoso e Sasso Barisano, caratterizzati ognuno da una propria personalità ed una propria unicità. Se come me siete curiosi di scoprire tutti i segreti della città e della sua storia, concedetevi poi una visita a Casa Noha. Qui, una serie di filmati realizzati dal FAI spiega in modo chiaro e minuzioso il percorso di nascita e cambiamento di questo splendido luogo.

Un’altra imperdibile esperienza a Matera che però non avrò modo di fare durante il mio breve soggiorno in città, è la visita al Parco Della Murgia Materana. Situato oltre la gravina, il Parco è raggiungibile in auto, con un autobus di linea oppure a piedi attraversando il suggestivo ponte tibetano che si diparte dalla zona dei Sassi. 

Il parco è uno scenario meraviglioso in cui concedersi una piacevole passeggiata alla scoperta delle chiese rupestri scavate nella roccia e per godere della vista della città da una prospettiva differente. Evitate soltanto di andarci a mezzogiorno quando fa davvero troppo caldo per godersi l’esperienza!

Dopo due notti a Matera riprendo la macchina e mi dirigo verso la terza tappa della mia vacanza nella vacanza: le Grotte di Castellana. Il viaggio è molto breve e dopo solo un’ora di auto arrivo al parcheggio. Da qui, ora, posso scegliere tra due diversi itinerari guidati per visitare le Grotte. 

Il primo dura una cinquantina di minuti e si snoda per circa 1km all’interno delle Grotte; il secondo dura un’oretta e mezza ed ha una lunghezza di circa 3km. Io avevo già prenotato in precedenza il secondo percorso. Anche se più lungo, consente di ammirare da vicino la Grotta Bianca, considerata da molti come la più splendente al mondo. 

Devo ammettere che, nonostante non si tratti della mia prima esperienza in una grotta, è sempre affascinante addentrarmi nel cuore della roccia per osservare da vicino le misteriose stalattiti, le oscure stalagmiti e le segrete cavità naturali scavate dall’acqua nel corso dei millenni. E poi non ricordo di aver mai visto delle grotte così estese!

Terminata la mia visita riparto per la quarta tappa del mio itinerario. Questa volta, la destinazione dista soli 17 km da Castellana: si tratta di Alberobello, la città dei trulli.

Alberobello è una cittadina molto piccola e può essere tranquillamente girata in appena mezza giornata, ma io ho deciso di rimanere anche per la notte. Dopotutto, non capita tutti i giorni di poter dormire in un vero trullo!

Come prima cosa vado a visitare il Trullo Sovrano, una costruzione composta da più edifici agglomerati tra loro, al cui interno è stato fedelmente ricreato l’ambiente di un’antica dimora cittadina. La visita racconta interessanti curiosità su come si svolgeva la vita nei trulli e, dopo questa tappa, ho ancora più voglia di scoprire tutti i segreti della cultura locale. 

Mi addentro quindi tra le vie del centro fino ad arrivare a una terrazza da cui poter ammirare il caratteristico Rione Monti, e d’un tratto mi sembra di tornare bambina alla vista di tutte quelle piccole casette bianche.

Lungo la collina i loro corpi cilindrici si susseguono in file ordinate e, sulla sommità dei loro tetti in pietra, una moltitudine di fantasiosi pinnacoli si erge contro il limpido tramonto.

Piramidi, stelle, sfere e coni riempiono il cielo di Alberobello. Una sorta di marchio di fabbrica del maestro costruttore? O un antico alfabeto magico?

Me ne torno a letto con la loro immagine impressa nel cuore, e l’indomani mi sveglio all’alba per rimettermi alla guida in direzione Gargano. E mentre i tetti dei bianchi trulli di Alberobello si fanno sempre più piccoli alle mie spalle, io inizio già a pianificare il mio prossimo itinerario.

Pronti a scoprirlo con me? E allora, alla prossima!